Biografia

Elena Basile si è laureata in tre anni e una sessione in Scienze politiche nella sua città natale, Napoli, all’Istituto Orientale con una tesi sullo “Stato Etico”con i filosofi Biagio di Giovanni e Giacomo Marramao.

E’ entrata in diplomazia nel 1985. E’ stata Console a Toronto e ha operato nelle Ambasciate in qualità di Vice Ambasciatore in Madagascar, a Budapest e a Lisbona.

Il suo percorso professionale al Ministero ha avuto luogo per la maggior parte degli anni alla Direzione Generale Affari Politici, nel Multilaterale nell’ambito dell’OSCE, delle Nazioni Unite e nel settore geografico come capo dell’Unità Nord America.

Ha rappresentato l’Italia all’estero in due sedi europee per otto anni consecutivi dal 2013 al 2021 quale Ambasciatrice d’Italia a Stoccolma, successivamente  a Bruxelles. Ha percorso tutte le tappe della carriera diplomatica divenendo una delle poche donne che ha raggiunto i gradi apicali della carriera. Infatti, è stata la prima donna Ministro plenipotenziario con funzioni di ambasciatore a Bruxelles, e la seconda donna Ministro plenipotenziario con funzioni di ambasciatore a Stoccolma. E’ stata nominata Ufficiale, Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Cercle Gaulois: i protagonisti delle relazioni diplomatiche italo-belghe

le cercle royal gaulois artistique et littéraire (clicca qui per leggere l’approfondimento, rif. pp. 330, 331, 352)

Di seguito trovi alcuni collegamenti alle notizie pubblicate sulle principali testate giornalistiche online svedese e belghe:

Pubblicazioni

Elena Basile, date le  diverse esperienze vissute in Africa, in Canada, in Portogallo, in Ungheria, in Svezia e in Belgio ha portato le sue prospettive uniche nella letteratura. Ha scritto cinque libri di narrativa. Una raccolta di racconti è stata tradotta e pubblicata in Belgio: “ Mirages” Edition du Sablon. 

  • Donne nient’altro che donne (Il Ventaglio 1995)
  • Una vita altrove (Newton Compton, 2014) 
  • Miraggi (Castelvecchi, 2018) 
  • In famiglia (La nave di Teseo, 2022)
  • Un insolito trio (La Lepre Edizioni, 2023)
  • Frammenti di Bruxelles (Sandro Teti Editore, 2024)

Di seguito trovi i principali collegamenti alle notizie ed alle recensioni dei romanzi scritti da Elena Basile:

Ha vinto alcuni premi letterari come il premio nazionale di novella C. Cocito per il racconto “Margherita”,  primo in classifica, inserito nella raccolta “Donne, Nient’altro che donne”; il premio internazionale Florence Seven Stars per il romanzo “In Famiglia”, La Nave di Teseo ed è stata finalista al premio Roma col romanzo “ Una Vita Altrove”, Newton Compton.

A marzo del 2024 pubblica il libro di politica internazionale “L’ occidente e il nemico permanente con la casa editrice Paper First, che balza ai primi posti nelle classifiche Amazon dei libri più venduti, al punto da realizzare tre nuove edizioni in soli dieci giorni. Due storici ed intellettuali di spessore come Luciano Canfora e Franco Cardini hanno recensito positivamente il libro ed elogiato l’autrice Elena Basile, ostracizzata dal Ministero degli Esteri e linciata dai media con epiteti diffamatori quali “l’addetta della Farnesina”.

Per maggio giugno 2024 è prevista la pubblicazione della raccolta di racconti intitolata “Frammenti di Bruxelles”, con Sandro Teti Editore. Il libro ospiterà una serie di racconti sul microcosmo brussellese che riconciliano la critica alla burocrazia europea, alla politica di mestiere, al vuoto della vita di ambasciate e Istituti di cultura, toccando temi come quelli del falso femminismo con ritratti molto veri e umani dei diversi personaggi protagonisti delle loro storie.

Attivitá di Commentatrice della Politica Internazionale

Nel Febbraio del 2023 presenta le  dimissioni al Ministero degli Affari Esteri per l’impossibilità di riconciliare la propria coscienza con l’obbedienza alle indicazioni dell’esecutivo in relazione alla guerra in Ucraina. Per onestà intellettuale e fede nelle proprie convinzioni rinuncia alla gabbia dorata della diplomazia e ai benefici anche economici legati alla carriera e intraprende una attività di commentatrice sui giornali. Adopera lo pseudonimo di Ipazia dall’aprile al 1 giugno del 2023, in quanto l’iter burocratico per il collocamento a riposo non è ancora completato, per poi firmare col proprio nome come ‘free lance’ sul giornale “IL Fatto Quotidiano”. La sua critica alla strategia della NATO In Ucraina diventa in breve tempo nota. Negli articoli si occupa spesso di Unione Europea, delle guerre di esportazione della democrazia, di immigrazione, di governance monetaria UE, di multipolarismo. Scrive anche su altri giornali come TPI, EAST WEST, La Fionda, l’Antidiplomatico. 

Di seguito trovi i principali collegamenti agli articoli pubblicati presso le testate giornalistiche online:

Appello di Solidarietà

Nel luglio 2023, Elena Basile si è trovata al centro di una tempesta mediatica. La sua posizione sul conflitto in corso in Ucraina viene stigmatizzata da numerosi quotidiani come Il Riformista, il Corriere, il Foglio. Il Sen. Borghi chiede una riunione del COPASIR e accusa l’Ambasciatrice di collusione con i servizi segreti russi. Diffamazioni che cadono nel vuoto.

Si decide tuttavia di rispondere alle vergognose accuse con un appello    pubblicato sul Manifesto e sul Fatto quotidiano, firmato da 50  figure di spicco appartenenti alla diplomazia, alla politica, alla cultura e alla società civile, che a difesa della libera espressione,  riconosce l’importante contributo di idee dato dall’Ambasciatrice al dibattito pubblico.  Grandi Ambasciatori a riposo come Bradanini, Bova, Cangelosi, Sanguini, Pacifico e molti altri firmano la dichiarazione di solidarietà a Elena Basile. Personaggi della cultura come Fabio Vacchi, Moni Ovadia, Fulvio Abbate. Politici come Craxi. Firme del giornalismo come Alberto Negri e Tommaso di Francesco e tanti altri come il Presidente dell’Istituto Italiano di studi filosofici Massimiliano Marotta si associano alla difesa della diplomatica e del libero pensiero

I firmatari hanno riconosciuto che l’Ambasciatrice ha fornito una posizione “critica, approfondita e ragionata” alla strategia assunta dall’Unione Europea e dalla NATO. Non è venuta meno ai suoi doveri  e alle responsabilità di diplomatica e come cittadina italiana, esperta di relazioni internazionali, ha  arricchito la riflessione su una questione di massima rilevanza.

Clicca sui seguenti link per leggere l’appello pubblicato sui siti web delle testate giornalistiche online:

La Presenza Mediatica

L’attività di firma freelance del Fatto continua e i lettori sembrano gradire molto l’attività di critica alla politica estera atlantista.  Il lunedí 9 ottobre 2023 Elena Basile è  invitata a intervenire alla trasmissione ‘Otto e Mezzo” della tv sette, diretta da Lilly Gruber, affinchè possa commentare il conflitto israelo-palestinese. 

Si oppone alla narrativa, che viene ribadita da un altro ospite del programma, Severgnini, in base alla quale Israele nella guerra a Gaza combatte a nome di un occidente attaccato dal terrorismo. Arrivata a casa la sera, dopo la trasmissione, riceve un ulteriore invito, per via degli indici di ascolto in salita, a recarsi il mercoledí 11 in trasmissione. 

Poiché è l’ultima settimana che trascorre a Roma prima di partire per il Belgio dove abita per lunghi periodi, decide di cogliere l’opportunità di fare ascoltare il suo pensiero di minoranza che può essere di interesse degli ascoltatori. 

Alla fine della trasmissione, per aver detto che la presenza di molti ostaggi USA potrebbe rendere l’azione  da parte di Washington più incisiva al fine di temperare la risposta militare di Tel Aviv, viene letteralmente aggredita dal ‘mite’ Aldo Cazzullo, come i principali giornali il giorno dopo lo descriveranno.  Il giornalista in parola non le permette di terminare la frase e grida alla vergogna perché ha osato nominare gli ostaggi statunitensi. Il giornalista tenta di indicarla alla pubblica disapprovazione in quanto sarebbe scontenta della presenza di pochi ostaggi statunitensi.  Elena Basile commenterà: “Mai mi è stata attribuita una posizione cosí assurda e demenziale”.

Naturalmente la maggioranza degli spettatori comprende bene, sebbene non le sia permesso di concludere la frase, quale sia il senso del  riferimento agli ostaggi Statunitensi. Colpita sgradevolmente dall’accaduto, il giorno dopo disdice la  presenza al programma  Piazza Pulita  che l’ aveva invitata per il 12 ottobre.

 Il conduttore Formigli le invia messaggi scritti al fine di convincerla a partecipare.  Promette di indirizzare alcune domande iniziali per permetterle di esprimere un pensiero compiuto senza sottoporla al gioco del contraddittorio tra partecipanti, in auge nelle trasmissioni televisive.

 Il conduttore, tuttavia, una volta ottenuta la partecipazione di Elena Basile al programma, non attua quanto promesso e neanche si scusa. La ex Ambasciatrice decide di lasciare la trasmissione, per stigmatizzare comportamenti  prepotenti e contrari a una corretta informazione.

Il sindacato dei diplomatici prima che la Basile  partecipasse al programma di Formigli, aveva emesso un comunicato nel quale esprimeva la solidarietà a Israele e prendeva le distanze dall’ex Ambasciatrice che avrebbe gettato ombra sulla “fedeltà dei diplomatici ai valori della Repubblica”.  

Elena Basile commenterà: “Sono in realtà sostenitrice dei valori della Repubblica, e felice di distinguermi  dai colleghi responsabili di questo indecente comunicato, in quanto  i principi Repubblicani sono quelli della Costituzione e non vanno confusi con gli obiettivi  del potere esecutivo.”

Il sindacato corporativo, a cui l’ex Ambasciatrice non è iscritta, specifica che  Elena Basile non può farsi chiamare Ambasciatrice. Inventa la categoria di Ambasciatore ‘pro tempore’ con riferimento ad Elena Basile.

Le porte al linciaggio pubblico sono ormai aperte e il giorno dopo  sulle prime pagine delle principali testate Elena Basile appare come usurpatrice di titoli, pseudo Ambasciatrice, e traditrice dei valori della Repubblica. 

In effetti è sufficiente una breve ricerca per accorgersi che i Ministri Plenipotenziari che hanno servito come Ambasciatori (anche solo in un paesino sperduto dell’Africa oppure a San Marino) sono diplomatici al grado apicale e, terminate le funzioni, sono chiamati per ragioni di cortesia Ambasciatori. C’è bisogno  di pochi minuti di lavoro, anche solo su internet, per comprendere che Elena Basile è stata la prima diplomatica Ambasciatrice a Bruxelles.  Prima di lei solo Ministri Plenipotenziari uomini.

Una donna, scrittrice, diplomatica, arrivata ai gradi apicali della carriera,  commentatrice di politica estera, viene diffamata e sottoposta alla gogna mediatica  per avere espresso un pensiero differente da quello dominante.

L’area del dissenso si mobilita. L’Ambasciatrice viene intervistata dal canale Nove, da  Sommi, poi da Santoro, Di Battista e molti altri  siti web. Partecipa a diversi convegni all’università la Sapienza, a Spin Time, alla Casa del sole, e la sua presenza è domandata a diverse manifestazioni per il cessate il fuoco a Gaza. Numerose gli interventi in sua difesa sul Fatto Quotidiano, la Fionda, l’Antidiplomatico, TPI.  Sui social, come X e FB, Elena Basile raggiunge di improvviso migliaia di consensi. 

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