L’articolo denuncia l’ipocrisia e la complicità dell’Unione Europea rispetto alle sistematiche violazioni del diritto internazionale da parte di Stati Uniti e Israele. Basile sottolinea come le guerre, i bombardamenti e gli atti unilaterali di Washington e Tel Aviv – dall’assedio di Gaza agli omicidi mirati, dalle sanzioni all’apartheid in Cisgiordania – siano ormai la norma, accettata passivamente dall’élite europea che si limita a blande condanne verbali.
La diplomatica critica l’atteggiamento occidentale nei confronti dell’Iran, che – pur avendo dimostrato disponibilità a rispettare l’accordo nucleare del 2015 – viene trattato come una minaccia costante, in nome di interessi geopolitici e strategici.
Nonostante l’Iran abbia assunto posizioni moderate e diplomatiche, si starebbe preparando un nuovo attacco contro di esso, alimentando il rischio di un’escalation incontrollata in Medio Oriente.
Basile paventa infine uno scenario in cui Russia e Cina, alleate di Teheran, potrebbero decidere di sostenere militarmente l’Iran, anche sul piano nucleare, se l’Occidente continuerà con la sua politica aggressiva e unilaterale. Il tutto – secondo l’autrice – sarebbe il risultato di una “diplomazia europea inesistente”.
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Qui trovi invece un altro approfondimento pubblicato su Lafionda.org dal titolo “Mainstream e guerra: il racconto che manca”: