Giovedì 7 novembre, presso l’Hotel Continental di Sorrento, si è tenuto un evento che ha acceso i riflettori su temi di grande attualità e rilevanza culturale. L’incontro, moderato da Ertilia Giordano e promosso dall’Istituto di Cultura Internazionale ESSE85, si inseriva nel ciclo di conferenze intitolato “Sveliamo il tetto di cristallo”. La protagonista della serata è stata Elena Basile, che ha offerto una riflessione potente e articolata sul tema: “Come viene oscurata la verità – la letteratura è un’arma“.
La Letteratura come Strumento di Resistenza
Durante l’evento, Basile ha esplorato il ruolo della letteratura come mezzo per combattere le narrazioni distorte e sfidare i silenzi imposti dal potere. La capacità della parola scritta di rivelare ciò che spesso viene taciuto, oscurato o manipolato si configura, secondo l’ex Ambasciatrice, come una vera e propria arma contro le ingiustizie. Una prospettiva che risuona con forza nell’attuale panorama politico e culturale, dove la verità sembra spesso scontrarsi con le convenienze del potere.
La Polemica con Gad Lerner
Parallelamente all’evento, Basile ha affrontato una questione personale e pubblica tramite un post su Facebook, in cui critica apertamente il giornalista Gad Lerner. Basile ha denunciato come, nel suo libro, Lerner abbia espresso giudizi che lei definisce “oltraggiosi” nei suoi confronti, in riferimento alle lettere inviate alla Senatrice Liliana Segre. In queste missive, Basile aveva sollecitato una condanna chiara delle politiche del governo israeliano guidato da Netanyahu e una richiesta di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.
La critica centrale rivolta a Lerner riguarda la sua interpretazione delle scuse di Basile alla Senatrice Segre, definite dal giornalista “untuose”. Basile, al contrario, ribadisce con fermezza che quelle scuse erano sincere e dettate dal desiderio di chiarire un malinteso. Inoltre, accusa Lerner di perpetuare una doppia morale e di non aver compreso come una critica alle politiche di Israele non possa essere confusa con l’antisemitismo.
Il Coraggio di Denunciare e la Coerenza Intellettuale
Elena Basile non si limita a difendere la propria posizione, ma lancia un appello più ampio. Seguendo le riflessioni di intellettuali come Moni Ovadia e Piergiorgio Odifreddi, sostiene che sia necessario denunciare coloro che, senza fondamento, accusano di antisemitismo chi esprime critiche politiche verso Israele. Un punto che Basile ha già affrontato in articoli pubblicati sul “Fatto Quotidiano”, ribadendo l’importanza di separare il dibattito politico dall’uso strumentale di etichette che mirano a silenziare il dissenso.
L’Appello per la Pace in Palestina
Al centro delle sue riflessioni, tanto nel post quanto nelle sue lettere alla Senatrice Segre, vi è l’urgenza di una pace giusta in Palestina. Basile invita a riflettere su come lo sterminio dei palestinesi possa essere fermato e su come l’influenza di figure autorevoli potrebbe contribuire a promuovere un dialogo che superi le logiche belliciste.
L’intervento di Elena Basile, sia nell’evento di Sorrento sia nel dibattito online, rappresenta un esempio di come la parola – scritta o parlata – possa essere usata per sfidare le narrazioni dominanti e difendere la verità. In un’epoca in cui il silenzio e l’omologazione rischiano di soffocare il pensiero critico, la letteratura e il coraggio intellettuale rimangono strumenti essenziali per costruire una società più giusta e consapevole.